Yoga a Genova

Cos’è lo Yoga

“Lo Yoga, praticato da millenni, si prefigge l’obiettivo di armonizzare i due poli opposti dal cui equilibrio dipende la nostra salute. Queste forze contrarie sono sostenute da due correnti energetiche: prana e apana; la prima regola l’assorbimento delle sostanze vitali e delle energie, la seconda l’espulsione di tossine. Qualsiasi organo fisico necessita, per il suo funzionamento, del sostegno di queste energie sottili. Attraverso la pratica yogica possiamo imparare a percepire e indirizzare queste energie, divenendo così fautori della nostra salute. La pratica degli asana è essenziale quale primo passo del cammino yoga; scopo di questa pratica è quello di fortificare il corpo e renderlo pronto a sopportare facilmente e senza sforzo l’immobilità sostenuta durante la pratica della meditazione” (da libro “La coscienza del ciliegio”).

Yoga: il percorso psico-fisico per conoscere meglio noi stessi; nel corpo, nella mente, nell’anima.

Lo yoga da millenni viene praticato in India, ma probabilmente è presente da sempre nella storia dell’uomo. Molte antiche civiltà hanno infatti praticato delle tecniche simili, con l’obiettivo di scoprire i misteri racchiusi nella mente.

I Veda sono opere monumentali compilate migliaia di anni fa dagli antichi Rishi (veggenti illuminati). Queste scritture furono il fertile terreno per il fiorire di quell’insieme di dottrine filosofiche e percorsi psicofisici noti genericamente con il termine “Yoga”.

Negli antichi trattati viene spiegato dettagliatamente il contenuto della parola “yoga”, che significa unione di tutte le facoltà mentali, emotive e fisiche. Attraverso questa reintegrazione interiore possiamo entrare in sintonia con le forze che regolano la vita e unirci con il Paramahatma, l’anima dell’universo, Dio.

Secondo il pensiero Vedantico lo yoga è l’unione del sé individuale, l’Atman, con il Sè universale, il Brahman, l’unica vera Realtà. Questa unione non è però ricercata attraverso pratiche religiose formali o con la superficiale conoscenza intellettuale. L’intelletto infatti è, in un certo senso, disprezzato in quanto rappresenta un ostacolo sulla via delle percezioni interiori. Uno studio intellettuale della verità è necessario per comprendere la direzione da seguire, ma poi occorre spingersi oltre per poter sperimentare veramente ciò di cui i Maestri parlano.
L’incessante flusso di pensieri disarmonici e irrequieti, nutriti dai nostri desideri, che incessantemente sorgono dalle profondità della mente, impedisce alla coscienza di percepire la beatitudine del puro Sé. La nostra attenzione è infatti continuamente attratta esclusivamente dal vortice generato dai sensi e dai pensieri erranti e quindi è incapace di rivolgersi verso l’interno, verso la sorgente della reale pace e felicità.

Lo yoga ci insegna come placare il continuo movimento della mente per poter fare esperienza del nostro vero Sé. In oriente si fa spesso l’esempio del lago e della luna; la luna si riflette sulle acque del lago solo quando queste sono calme. Ecco perché uno dei primi aforismi di Patanjali, nei suoi Yoga Sutra, dice : “Yogas chitta vritti nirodhah” : lo yoga è la cessazione delle onde mentali. Nel momento che i pensieri si calmano, la mente trova il suo vero stato, e la nostra natura divina si riflette nel lago della nostra coscienza.

Per arrivare a questo stato occorre per prima cosa intraprendere la pratica dell’hatha yoga, che con le sue tecniche psicofisiche ci permette di raggiungere un certo controllo del corpo, delle emozioni e delle energie vitali. Senza la conoscenza delle energie che governano il corpo difficilmente si può riuscire a immobilizzare il corpo nella pratica della meditazione.

Nell’Hathayogapradipika leggiamo: “la scienza dell’ hatha yoga è la scala sulla quale salgono coloro che vogliono raggiungere le zone superiori del Raja Yoga”. In questo sutra Swatmarama sottolinea l’mportanza di una pratica fisica per preparare corpo e mente al Raja Yoga (Yoga mentale). L’hatha yoga, infatti, purifica e fortifica il corpo, preparandolo a sopportare le pratiche superiori della meditazione.  Nella Gorakhsa Paddhati viene spiegata la parola hatha: “ha” rappresenta il sole, “tha” rappresenta la luna. Hatha è quindi la congiunzione del sole e della luna. Questi due corpi celesti sono la rappresentazione simbolica dei due opposti presenti nel mondo della dualità. A livello fisico troviamo questa polarizzazione nei sistemi nervosi simpatico e parasimpatico, che la pratica yoga mira ad armonizzare. Se sono portati ad un funzionamento ottimale, ne risulterà salute nel corpo e armonia nella mente.

Nella creazione fisica, che le scritture indù chiamano di Maya, dell’illusione cosmica, tutto trova il suo fondamento nell’alternarsi della dualità: il giorno e la notte, la vita e la morte, l’uomo e la donna, il piacere e il dolore, e così via.
Anche i meccanismi che regolano il nostro corpo sono basati su questa dualità. Secondo la filosofia yoga nel corpo umano agiscono due principali energie: una ascendente, collegata con l’inspirazione, chiamata Prana-Vayu, ed una discendente, collegata con l’espirazione, chiamata Apana-Vayu.

Lo scopo principale dell’hatha yoga è coordinare e dirigere queste due energie, creando uno stato di equilibrio interiore, preludio all’elevazione della coscienza umana verso la Coscienza Divina.

La pratica yoga ha una gradualità:

1. il primo obiettivo è la consapevolezza del corpo. Può sembrare scontato, ma in realtà siamo scarsamente consapevoli del nostro veicolo fisico. Al di là della pelle pochi conoscono il proprio corpo; eseguendo gli esercizi di asana e pranayama impariamo a conoscerne i funzionamenti più sottili. Prendiamo coscienza delle sensazioni che ci invia il nostro corpo, in un dialogo interiore che si fa sempre più intenso, e da questo dialogo nasce una conoscenza sempre maggiore, che ci permette di controllare alcune funzioni del corpo, e di guarire da piccoli disturbi: lentamente da schiavi diventiamo padroni del nostro corpo. Attraverso le (gli) asana sblocchiamo tutte le articolazioni, rendendo il corpo più flessibile e purificandolo dalle tossine che continuamente si accumulano. Nell’immobilità controllata degli asana, si attivano nuovi percorsi energetici, ed il corpo diventa più forte e sano. La soglia del dolore diminuisce, grazie all’azione tonificante svolta sul sistema nervoso. Con il pranayama purifichiamo le cellule, calmiamo la mente e impariamo a dominare il prana che sostiene le funzioni vitali del corpo.

2. il secondo obiettivo è la presa di coscienza degli effetti delle emozioni e dei pensieri sulla qualità della nostra vita. Giusti e positivi pensieri hanno un effetto benefico, mentre pensieri negativi sono altamente pericolosi per la nostra salute mentale e fisica. La pratica di yama e niyama e del mantra purificano la nostra mente, liberandola dai pensieri negativi, mentre gli esercizi di rilassamento, specie yoga-nidra, creano uno stato di rilassamento profondo nel quale si dissolvono le emozioni negative.

3. il terzo obiettivo è la presa di coscienza delle funzioni mentali. Occorre, attraverso la pratica della giusta e spontanea meditazione, trascendere il livello fisico per sperimentare un appagamento e una pace superiori a qualsiasi altra esperienza, fino a percepire la scintilla spirituale dell’Atman, il nostro vero Sé.

Quindi l’hatha yoga, attraverso una pratica psico-fisica, armonizza e purifica tutto il nostro essere. Gli asana, lungi dall’essere semplici esercizi ginnici o, peggio, di contorsionismo, sono strumenti di conoscenza alla portata di tutti che, se correttamente praticati, ci consentono di conoscerci meglio, di preservare la salute del corpo e di migliorare la qualità della nostra vita.

Walter Froldi

Se sei interessato alle lezioni Yoga guarda la pagina “Corsi di Yoga” nella nostra Scuola Yoga a Genova.

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